Usura: mons. D’Urso (Consulta nazionale), in 20 anni finanziate pratiche per oltre 362 milioni di euro

Dall’inizio dell’attività della Consulta nazionale antiusura (1995) al dicembre 2015 le pratiche finanziate con fondi statali ammontano a 362.953.962 euro, nel solo 2015 a oltre 18.890 euro. Finora sono 28 le fondazioni che hanno riconoscimento giuridico regionale (a cui si aggiungono le centinaia di centri d’ascolto delle stesse fondazioni). Sono i dati diffusi da monsignor Alberto D’Urso, vicepresidente della Consulta, nel suo intervento al convegno “La Chiesa e gli strumenti del credito a contrasto dell’usura e per ridare la speranza”, promosso nei giorni scorsi a Cagliari dalla Fondazione antiusura Sant’Ignazio da Laconi e dalla Caritas diocesana, in collaborazione con il Csv Sardegna Solidale.  A riconoscimento dell’impegno della diocesi cagliaritana, proprio grazie alla Fondazione della Caritas, il vicepresidente ha consegnato una targa all’arcivescovo monsignor  Arrigo Miglio. L’usura, aveva sottolineato il presule in apertura di lavori, “è davvero una questione di bene comune, perché riguarda tutti, l’intera società”. Occorre un impegno educativo “per evitare le ricadute sociali di questo fenomeno, a iniziare dai giovani e con il mondo della scuola”. Nel 2016, come ricordato da monsignor D’Urso, la cifra spesa dalle vittime delle ludopatie ammonta a 80 miliardi di euro, e le concessionarie sono le prime beneficiarie dell’incasso. Quattro i punti cardine dell’azione della Consulta: cultura preventiva, ascolto, educazione alla legalità, tutoraggio e accompagnamento per evitare eventuali ricadute. “Grazie a quest’azione – spiega il vicepresidente – finalmente questo fenomeno inizia ad essere conosciuto”. Sono 15 le leggi sollecitate dalla Consulta, tra cui la n.108 del 1996 (nuove norme contro l’usura), quella del febbraio ‘99; e poi, nel 2014, la nascita del Cartello “Insieme contro l’azzardo”.

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