Reddito minimo cittadino Napoli: Trani (Caritas), no a “risposte tampone” che favoriscono l'”assistenzialismo e non la promozione delle persone”

“Anche se è valida la scelta della promozione della dignità sociale, siamo realmente sicuri che sia questo lo strumento per migliorare la situazione a Napoli?”, si chiede Giancamillo Trani, vice direttore della Caritas diocesana partenopea, a proposito del reddito minimo cittadino approvato dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Luigi de Magistris. “A mio avviso – chiarisce – sono prioritari altri interventi che vadano non nella direzione di risposte tampone al problema, ma in quella di una politica di più ampio respiro, da concertare con i livelli governativi, affinché si rilanci un piano serio di occupazione per il Mezzogiorno”. Il Pil della Campania, ricorda Trani, “arriva a un terzo di quello della Grecia, di cui tutti conosciamo le difficoltà economiche in cui si dibatte”. Anche se “ci può essere apprezzamento per aver sollevato il problema”, soluzioni come il reddito minimo “potrebbero un assistenzialismo un po’ becero, che rischia di mantenere i beneficiari in un limbo vita natural durante. Servono, invece, misure volte alla promozione delle persone – sia giovani sia nella fascia di età tra i 45 e i 60 anni che una volta perso il lavoro difficilmente trovano una nuova occupazione – e all’affrancamento dal bisogno”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy