Papa Francesco: udienza, non avere “il puzzo delle cose chiuse”. “Siamo tutti pecore ritrovate e raccolte”

foto SIR/Marco Calvarese

“Noi cristiani non dobbiamo essere persone chiuse, perché avremmo il puzzo delle cose chiuse. Mai! Dobbiamo uscire”. È l’invito rivolto, a braccio, dal Papa, nella parte finale della catechesi dell’udienza di oggi, dedicata al Buon Pastore, durante la quale ha stigmatizzato il “chiudersi in se stesso, nella piccola comunità, nella parrocchia”, dicendo: “Noi, i giusti”. “Questo succede quando manca lo slancio missionario che ci porta a incontrare gli altri”, ha spiegato il Papa, ribadendo che “nella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute: per Dio nessuno è definitivamente perduto, mai! Fino all’ultimo momento Dio ci cerca, pensate al buon ladrone”. “Dovremmo riflettere spesso su questa parabola, perché nella comunità cristiana c’è sempre qualcuno che manca e se ne è andato lasciando il posto vuoto”, il consiglio di Francesco: “A volte questo è scoraggiante e ci porta a credere che sia una perdita inevitabile, una malattia senza rimedio. È allora che corriamo il pericolo di rinchiuderci dentro un ovile, dove non ci sarà l’odore delle pecore, ma puzza di chiuso!”. La “prospettiva” di Dio, invece, “è tutta dinamica, aperta, stimolante e creativa, ci spinge a uscire in ricerca per intraprendere un cammino di fraternità”. “Nessuna distanza può tenere lontano il pastore, e nessun gregge può rinunciare a un fratello”, ha ammonito il Papa: “Trovare chi si è perduto è la gioia del pastore e di Dio, ma è anche la gioia di tutto il gregge! Siamo tutti noi pecore ritrovate e raccolte dalla misericordia del Signore, chiamati a raccogliere insieme a lui tutto il gregge!”.

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