Papa Francesco: sintesi udienza, i cristiani chiusi puzzano di chiuso

foto SIR/Marco Calvarese

“Noi cristiani non dobbiamo essere chiusi, perché avremo la puzza delle cose chiuse”. Lo ha detto, a braccio, il Papa ai circa 21mila fedeli riuniti oggi in piazza San Pietro per l’udienza del mercoledì. Al centro della catechesi, la parabola del Buon pastore, che ci insegna come “nella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute, ma solo pecore che vanno ritrovate. Per Dio nessuno è mai definitivamente perduto, mai! Fino all’ultimo momento Dio ci cerca”, basta pensare al buon ladrone. “Nella comunità cristiana c’è sempre qualcuno che manca e che se ne è andato lasciando il posto vuoto”, l’analisi di Francesco: guai, allora, a “chiudersi in sé stessi, nelle piccole comunità, nella parrocchia, ritenendosi i giusti”. “Dio non conosce la nostra attuale cultura dello scarto”, ha detto ancora a braccio il Papa: “Dio non scarta nessuna persona, Dio ama tutti, cerca tutti, uno per uno! Lui non conosce questa parola ‘scartare la gente’, perché è tutto amore e tutta misericordia”. La “prospettiva” da adottare, allora, è quella “dinamica, aperta, stimolante e creativa” che “ci spinge a uscire in ricerca per intraprendere un cammino di fraternità”, come fa Gesù. “Nessuna distanza”, infatti, “può tenere lontano il pastore e nessun gregge può rinunciare a un fratello. Trovare chi si è perduto è la gioia del pastore e di Dio, ma è anche la gioia di tutto il gregge!”. “Siamo tutti noi pecore ritrovate e raccolte dalla misericordia del Signore, chiamati a raccogliere insieme a Lui tutto il gregge”, la conclusione e la consegna del Papa.

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