Cardinal Ravasi: “Il malato fisico è colui che pone a se stesso domande sull’essere sull’esistere”

“Dobbiamo riuscire a vivere il dolore ma anche comprenderlo se capita agli altri. La crisi e il male infatti fanno parte della nostra esistenza”. Così ha affermato il cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, in occasione del convegno organizzato dall’Ospedale Bambin Gesù sul tema “Nascere malati”. “Il dolore – ha continuato il cardinal Ravasi – può offrire un senso, un senso non definitivo. Trovare a tutti i costi una spiegazione al dolore è impossibile, Gesù con la parabola del ‘cieco nato’ ci insegna esattamente questo”. Le spiegazioni date per dare un senso alla sofferenza non possono quindi esistere secondo il cardinale. “Vorrei soffermarmi sulla proposta cristiana – ha detto -, secondo la quale la creatura ha una componente decisiva e necessaria che è l’imperfezione, altrimenti sarebbe divinità. Tuttavia nella creazione viene deposto un seme di redenzione attraverso Cristo”. “Lo stesso Cristo – ha spiegato il porporato – è fratello nella vicinanza del dolore perché tocca il lebbroso, il malato. Così come fanno i medici e gli infermieri che oltre alla cura offrono un atto di donazione toccando il paziente che soffre”. “Metà dell’attività pubblica di Gesù tratta di guarigioni, il che vuol dire che si è preoccupato, certo, di lanciare un messaggio, ai peccatori alle persone sole ed emarginate, ma soprattutto di parlare ai malati, di stare insieme a loro, di toccare ininterrottamente carni sofferenti. Il malato fisico – ha concluso – è colui che pone a se stesso delle domande sull’essere sull’esistere”.

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