Mediterraneo: Festival Sabir, a Pozzallo si parlerà del caso Regeni. Il 15 maggio una marcia contro i muri

L’ipotesi di “congelare” i rimpatri di migranti verso l’Egitto in quanto “Paese non sicuro” per il mancato rispetto dei diritti umani, come sta dimostrando il caso Regeni e le sparizioni di altre migliaia di attivisti egiziani: sarà una delle proposte che partiranno dal Festival Sabir che si svolgerà dal 12 al 15 maggio a Pozzallo, per iniziativa di Arci, Caritas italiana, Acli, Carta di Roma, A Buon diritto, Asgi, un evento di cultura per favorire l’incontro tra le società  civili del Mediterraneo ed europee. Al termine del Festival, il 15 maggio, si terrà anche una Marcia contro i muri e a favore dell’accoglienza, in contemporanea con manifestazioni analoghe in altre città. Durante la conferenza stampa di presentazione che si è svolta oggi a Roma il presidente della Commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi ha fatto riferimento al caso Regeni e parlato di una iniziativa della Commissione per “dichiarare l’Egitto ‘Paese non sicuro’, in modo da condizionare e incidere sul flusso turistico, per chiedere il rispetto dei diritti umani, anche nei confronti dei profughi che oggi dall’Italia, sulla base di un accordo, vengono respinti verso l’Egitto”. Al Festival saranno invitati attivisti egiziani, turchi, tunisini, ci saranno eventi di musica, teatro, presentazioni di dossier, laboratori, ma soprattutto si parlerà di migrazioni, visto che Pozzallo è un luogo di approdo, oggi diventato insieme a Lampedusa e Augusta uno dei primi tre hotspot europei in Italia. “Gli sbarchi non avvengono solo a Lampedusa – ha detto Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana -, bisogna dare visibilità anche agli altri luoghi dell’accoglienza, per sostenere e incoraggiare chi ci lavora ogni giorno”. Caritas e Arci sono in Italia le prime due realtà  impegnate nell’accoglienza (insieme coprono un terzo dei posti ) e quest’anno, per la prima volta, insieme alle Acli, hanno deciso di “avvicinare i mondi e sperimentare le capacità del territorio di lavorare insieme, perché gli sbarchi aumenteranno e ci sarà  sempre più bisogno di un grande sforzo congiunto”.

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy