Domani alle 18, in occasione della festa della Sindone, il cardinale arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe presiederà la liturgia eucaristica presso la chiesa di S. Caterina a Chiaia. La festa risale ad oltre cinque secoli fa. Giulio II, il 9 maggio del 1506, terzo anno del suo pontificato, l’approvò e stabilì come data della solennità il 4 maggio, giorno successivo alla commemorazione del ritrovamento (inventionis) della Sacra Croce. Giulio II completò l’iter dei suoi predecessori, Paolo II e Sisto IV che avevano eretto a Chambery una Collegiata e riconosciuto il titolo di Santa Cappella alla chiesa dove i Savoia custodivano la Sindone, recependo l’affermazione proprio di Sisto IV: “il vero sangue e l’immagine di Gesù Cristo si vedono (cospiciuntur) sulla Sindone”. Giulio II motivò la sua disposizione per “venerare ed adorare le reliquie dell’umanità di Cristo, unite alla Sua Divinità”. Dal 9 maggio 1506 la decisione di Giulio II ricomprese nel culto ufficiale la devozione e la tradizione profondamente radicate nel popolo dei fedeli. Il Pontefice, precisa una nota, approvò il rito “senza intervenire sulla questione dell’autenticità, che la Chiesa affida all’intelligenza ed onestà intellettuale degli scienziati nel rispetto della sensibilità religiosa dei credenti”. Al termine della Messa, alla quale parteciperanno Gian Maria Zaccone, direttore scientifico del Museo della Sindone, e Bruno Barberis, direttore scientifico del Centro internazionale di sindonologia, il card. Sepe inaugurerà la Mostra fotografica permanente della Sindone allestita dal Gruppo napoletano di sindonologia.