Comunicazione: don Casazza (Ucsi Piemonte), “display e monitor non divengano una barriera tra noi e gli altri”

“Ci vorrebbe una nuova app per trasformare le parole di odio in voci di misericordia!”. È quanto afferma don Fabrizio Casazza, consulente ecclesiastico piemontese dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), in occasione della 50ª Giornata delle comunicazioni sociali che si celebrerà domenica 8 maggio. Commentando il messaggio di Papa Francesco per la giornata, don Casazza sottolinea che “la famiglia, la società, la politica, la rete di internet devono diventare spazi di misericordia” poiché, come scrive il Papa, “l’amore, per sua natura, è comunicazione, conduce ad aprirsi e non a isolarsi”. Secondo il consulente, “recepire nell’Anno Santo straordinario il dono e il messaggio della misericordia nell’ambito dei media significa far diventare il nostro linguaggio, sia ecclesiale sia professionale sia quotidiano, veicolo di misericordia”. “Chiamare il male per nome – prosegue don Casazza – non equivale per forza a stroncare senza appello l’altro; tanto più che, se siamo onesti, quando a sbagliare siamo noi invochiamo subito clemenza magari sino all’umiliazione, come nel caso di una semplice multa stradale”. Per il consulente ecclesiastico piemontese dell’Ucsi, di fronte “al paradosso di un parlare senza ascoltare” dovuto a chi sta “con gli occhi perennemente incollati sullo schermo, anche nelle serate tra amici o nelle riunioni di lavoro”, “non dobbiamo permettere che i display e i monitor divengano una barriera tra noi e gli altri”.

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