Pace: Ramonda (Papa Giovanni XXXIII), “chiediamo l’opzione fiscale alle spese militari, altrimenti obiezione di coscienza”

“L’Italia diventi superpotenza della nonviolenza, istituendo un Ministero della pace, tagliando le spese militari, destinando le risorse ad un investimento strutturale sul servizio civile (ci sono 150.000 giovani in attesa) e sostenendo all’Onu il diritto alla pace come diritto umano fondamentale”. È la proposta lanciata ieri pomeriggio da Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, durante l’assemblea annuale in svolgimento in questi giorni alla Fiera di Forlì sul tema “Le vie che portano alla pace”. Per rendere attuabile questa proposta la Comunità Papa Giovanni XXIII propone al Governo l’introduzione dell’opzione fiscale alle spese militari: “Se non ce la concederanno – ha affermato Ramonda – faremo obiezione di coscienza”. Una proposta sostenuta durante la convention anche da don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi: “L’Italia negli ultimi due anni ha triplicato la vendita di armi, in particolare verso paesi in guerra. Dietro l’Isis ci sono Arabia Saudita e Qatar: noi vendiamo armi a loro. Il Governo dice che è tutto regolare. Serve davvero un ministero della pace”. Nel corso del pomeriggio inaugurale sono intervenuti anche la teologa musulmana Sherhazad Housman, e il medico missionario Mara Rossi, rappresentante della Comunità Papa Giovanni XXIII all’Onu. Alberto Capannini, ha portato la testimonianza della presenza di Operazione Colomba nel campo profughi di Tel Abbas in Libano, da cui è partito il primo corridoio umanitario promosso in collaborazione con Sant’Egidio e Chiesa Valdese di cui ha parlato anche Akram, uno dei profughi siriani arrivati in Italia con il corridoio umanitario.

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