Siria: mons. Jeanbart (Aleppo), “comunità internazionale non snobbi questa guerra”

“La comunità internazionale non dimentichi la Siria, non snobbi questa guerra. Abbia a cuore le sorti del popolo siriano e della sua minoranza cristiana”. È il grido lanciato da monsignor Jean-Clément Jeanbart, l’arcivescovo melkita di Aleppo, città martire siriana, allo stremo dopo lunghissimi mesi di assedio cui è sottoposta dalle parti in guerra per il suo controllo. Chiaro il riferimento alle parole dell’inviato speciale Onu per la Siria, Staffan de Mistura che ieri a una sessione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha ribadito la necessità di rafforzare il cessate il fuoco e di distribuire gli aiuti umanitari, prima di riprendere le trattative, interrotte alla fine di aprile, tra regime e opposizioni, a Ginevra. La tregua, in vigore dal 27 febbraio scorso, viene violata quotidianamente come testimonia, per esempio, l’attacco alla Scuola di Terra Santa di Aleppo il 21 maggio, nel quale sono rimaste ferite due persone e una signora anziana è morta. Al telefono con il Sir da Aleppo l’arcivescovo parla di “gente disperata, priva dei beni necessari per vivere. Non c’è più lavoro e come chiese facciamo il possibile per cercare di venire incontro ai bisogni della popolazione. In alcuni casi diamo una piccola cifra mensile a chi non ha più un’occupazione per fare fronte elle esigenze più immediate. Offriamo cibo, medicine, acqua per quel che possiamo. Devo riconoscere che in questa condizione di estrema difficoltà stiamo facendo esperienza concreta di ciò che significa vivere di Provvidenza”.

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