Rifugiati: Centro Astalli, inaugurati i nuovi locali del centro d’ascolto

Sono stati inaugurati oggi a Roma, in via del Collegio Romano, i nuovi locali del centro di ascolto socio- legale del Centro  Astalli, l’organismo dei gesuiti che ogni anno accoglie oltre mille richiedenti asilo per ricevere l’assistenza necessaria nella domanda di protezione umanitaria. L’intervento di ristrutturazione (intonaci, pavimenti, illuminazione, aria condizionata), realizzato anche con il lavoro dei richiedenti asilo, è stato finanziato dalla fondazione Bnl, il cui vicepresidente e presidente Luigi Abete era presente alla cerimonia, insieme al cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti. “In questi  locali – ha detto padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli – avviene l’accompagnamento delle persone, che significa aiutare un uomo o una donna richiedente asilo a ricostruire la propria storia di vita, segnata da grandi drammi, viaggi estenuanti di migliaia di chilometri, durati mesi o anni, accompagnandoli anche attraverso il ricordo di violenze e torture subite”. In questi locali è anche particolarmente curato il rapporto con i media, ha sottolineato padre Ripamonti, “perché la rappresentazione di migranti e rifugiati non si pieghi allo stereotipo ma sia fedele e restituisca giustizia a chi rischia di essere vittima oltre che di guerre e persecuzioni anche di un odio strumentale costruito da mestieranti di politica e di informazione”. Un rifugiato siriano, Philip, 37 anni, di Aleppo, ha raccontato la sua drammatica storia. “Nel giorno di Pasqua del 2015, ancora ricordato come la Pasqua nera, una pioggia di missili ha bombardato il mio quartiere radendo al suolo intere palazzine e uccidendo molte persone – ha raccontato -. Ho aiutato la mia famiglia a fuggire dalla Siria e raggiungermi in Italia”. “E’ una impresa di buon senso accogliere i migranti – ha commentato Luigi Abete – e valorizzare la loro presenza e il loro contributo sociale ed economico al futuro della società italiana; per questo siamo lieti di essere parte del progetto”.

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