Convenzione Onu diritti dell’infanzia: Centro studi Minori e media, dopo 25 anni “c’è poco da festeggiare”

“Oggi la Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia compie 25 anni, ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991. Tuttavia c’è poco da festeggiare”, spiega in un comunicato stampa il Centro studi minori e media. “Secondo le ultime stime – si legge nella nota – sono 10mila i bambini di cui si sono perse le tracce in Europa nel 2015 e di questi 5mila sono in Italia. Centinaia i minori migranti affogati nel Mare Mediterraneo e molti altri, partiti con i genitori, sono approdati orfani sulle nostre coste, come la piccola Favour di soli 9 mesi la cui immagine è stata trasmessa ieri da tutti gli organi di stampa”. Il Centro studi ricorda che la Convenzione Onu “contiene numerose norme sui minori stranieri, dalla proibizione di ogni discriminazione motivata dall’origine nazionale, etnica o sociale del minore (art. 2) all’obbligo degli Stati contraenti di adottare ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di abbandono, di maltrattamenti o di sfruttamento (art. 19) e al il diritto dei minori ad ottenere il più alto standard possibile di cure mediche, protezione sociale ed istruzione (artt. 28 e 29)”. “Tuttavia – segnala il Centro studi -, al di là dell’impegno profuso dai soccorritori e dai volontari che prestano servizio nei nostri centri di accoglienza, resta il problema di una Unione Europea riottosa a prendere in carico il fenomeno dell’immigrazione e ad individuare politiche comunitarie di accoglienza e integrazione”. “Aspettiamo ancora un anno – conclude il comunicato – e speriamo che per il prossimo anniversario i diritti proclamati dalla Convenzione Onu siano diventati, almeno in gran parte, patrimonio di tutti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy