“Un approccio positivo alla gravidanza, volto alla sua promozione in età giovanile, valorizzando gli effetti positivi sulla salute della donna”. Per Felice Petraglia, direttore Clinica ostetrica e ginecologica Università di Siena e consigliere nazionale di Scienza & Vita, è la strategia più efficace per prevenire e contrastare la diminuzione della fertilità nel nostro Paese. Petraglia è intervenuto al convegno nazionale “Nati da donna. Femminilità e bellezza” che si è aperto oggi a Roma, accreditato nell’ambito della prima Giornata nazionale per la salute della donna e in sinergia col Piano nazionale per la fertilità promosso dal ministero della Salute. “L’età media delle madri al parto in Italia – spiega – è salita a 31,5 anni e più del 50% partorisce per la prima volta tra i 30 e i 39 anni, con una vera e propria esplosione di ‘mamme tardive’. Ma con l’avanzare dell’età della donna si ha una riduzione fisiologica del numero di follicoli ovarici ed un’aumentata incidenza di patologie ginecologiche”. Posticipazione dell’età al primo figlio, patologie ginecologiche, contaminanti ambientali, stile di vita e dieta “contribuiscono chiaramente a diminuire la fertilità”. Di qui il ricorso alle “tecniche di procreazione medicalmente assistita” ritenendo “la gravidanza possibile a tutte le età, senza rischio alcuno per la madre e il bambino”, mentre, avverte Petraglia, queste tecniche e i fattori sopra indicati sono in realtà associati “a gravidanze ad alto rischio”, ma le donne “ne sono inconsapevoli”. Richiamando “il social freezing, la fecondazione eterologa e la maternità surrogata” per ovviare alla diminuita fertilità e programmare la maternità ad hoc, l’esperto conclude: “Le strategie preventive dovrebbero fondarsi su un approccio positivo alla gravidanza, volto alla sua promozione in età giovanile, valorizzando gli effetti positivi sulla salute della donna”.