Ue: diplomazia studia la risposta al referendum inglese. Strategia in caso di Brexit. Consiglio europeo rinviato

(Bruxelles) Una riunione di diplomatici di Germania, Francia e numerosi altri Paesi europei si sarebbe svolta lunedì scorso a Bruxelles per discutere “una risposta coordinata a un possibile voto britannico a favore dell’uscita dall’Ue”. Lo riporta l’agenzia Reuters, rilanciata oggi da Politico.eu, che precisa che all’incontro, presieduto da Martin Selmayr, capo di gabinetto del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Junker, non sarebbe stato presente nessun rappresentante della Gran Bretagna, “situazione a cui i suoi diplomatici e ministri dovranno in fretta abituarsi nel caso in cui la campagna del primo ministro David Cameron per il sì fosse sconfitta” al referendum del prossimo 23 giugno. Nulla è trapelato riguardo le discussioni avvenute, ma il fatto stesso che una riunione ci sia stata indica che è in corso “un processo di preparazione” dell’Unione a un eventuale abbandono britannico della comunità dopo 43 anni di appartenenza. I preparativi verterebbero in prima battuta per definire la strategia comunicativa e “la prima risposta” all’esito del voto, affinché i 27 rimasti “parlino all’unisono”. Le conseguenze di un’eventuale uscita della seconda potenza economica dell’Ue avranno bisogno di tempi più lunghi. I leader europei hanno rinviato il summit previsto il 23-24 giugno al 28-29 giugno “per darsi quattro giorni per digerire il voto britannico”, scrive Reuters, ma nel caso le urne sanciscano il Brexit “domenica 26 giugno ci sarà con tutta probabilità una riunione d’emergenza dei 28 commissari europei”.

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