Università: Ornaghi, per fermare “declino” servono “minoranze creative”

“Il declino delle università accompagna o addirittura precede il declino dell’Europa”. Lo ha detto Lorenzo Ornaghi,  già rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e già ministro dei Beni e delle attività culturali, intervenuto ieri sera al terzo incontro promosso dalla Biblioteca Ratzinger al Campo Santo Teutonico in Vaticano, sul tema: “Università senza umanistica? Gli impulsi di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI”. “Questa visione di un pessimismo quasi agostiniano – ha proseguito – nei discorsi di Papa Ratzinger è sempre accompagnata e corretta da aspetti di grande incoraggiamento e di speranza: le università hanno non solo la forza di contribuire ad arrestare il declino della cultura e del pensiero occidentali, ma si trovano in una stagione storica che sarebbe particolarmente felice per questo lavoro”. Due gli “impulsi” di Benedetto XVI: “la ragionevolezza e le minoranze creative”.  “La ragionevolezza – ha spiegato Ornaghi – impedisce che la precaria pace tra valori che si ritengono tutti uguali tra di loro e che magari sono invece contrapposti e contraddittori, sprofondi nel disordine dell’intero sistema sociale”. Il secondo impulso proviene dall’espressione “minoranze creative”, che “ispirate dall’umanesimo cercano di orientare i cambiamenti in corso”.
“Non sono il residuo di vecchie maggioranze – ha precisato il relatore – ma un elemento vitale, genuinamente umano, che ricompare quando l’ordine complessivo della società si inceppa. Allorché la forma dell’ordine si dissolve, o in modo violento, o per invecchiamento, questi elementi sopravvivono e subito dopo si ricompongono in una nuova figura”. “Io credo che sia molto più importante la formazione di minoranze creative, che l’apparente, transitorio consenso delle masse”, ha concluso.

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