Diocesi: mons. Staglianò (Noto) al Congresso eurcaristico di Lamezia, “togliere false maschere di Dio per mostrarne il volto umano rivelato da Gesù”

“Come possiamo mangiare l’Eucaristia ed essere corrotti come tutti gli altri? Come possiamo nutrici del Corpo e del Sangue di Cristo e poi evadere le tasse come fanno gli altri, respingere i profughi, comportarci come tutti gli altri da clienti di questa grande ‘società dell’ipermercato’?”. Se lo è chiesto ieri sera mons. Antonio Staglianò intervenuto al Congresso eucaristico diocesano della Chiesa di Lamezia Terme. Il Vescovo di Noto, che in cattedrale ha tenuto la catechesi e presieduto la concelebrazione eucaristica delle 19, ha parlato dell’Eucaristia da vivere “non come un rito sacro ma come la forma umana di Cristo in cui vediamo il volto vero di Dio che è amore”, che ci spinge “a non chiuderci nell’area della sacralità, ma a essere come Gesù, dei ‘dissacratori’, a togliere tutte le false maschere di Dio per mostrare il volto umano di Dio rivelato da Gesù, che è Amore”. Mons. Staglianò ha parlato ai fedeli lametini con lo stile divenuto ormai caratteristico del presule, che nel suo intervento ha attinto ai testi di cantanti popolari tra i giovani come Mengoni, Noemi, passando per Renato Zero ed Edoardo Bennato, per delineare in modi comprensibili a tutti il quadro della realtà attuale. Ribadendo con forza un messaggio: “il Vangelo non è qualcosa di altro da noi ma si interessa della nostra umanità tutta intera, il cristianesimo tocca la nostra carne viva perché Dio si è fatto uomo come noi”.

Per questo, ha aggiunto il vescovo, “la fede cristiana deve cambiare la nostra vita, nella concretezza della quotidianità. I veri nemici della fede sono i religiosi non credenti, quelli che pregano nelle Chiese e magari partecipano anche all’Eucaristia ma poi sono incapaci di gesti di amore e di misericordia. Un cattolicesimo che mangia Gesù e non vive per Gesù, è un cattolicesimo falso. Varcare le tante Porte sante aperte in occasione dell’Anno santo della misericordia, non ha alcun senso se poi il nostro cuore resta chiuso alla misericordia e all’amore verso il prossimo”. Oggi sono in programma le tende dell’Eucaristia in vari punti della città mentre questa sera l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, terrà la catechesi in cattedrale alle 18 e presiederà la concelebrazione eucaristica.

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