Convegno vita al “Gemelli”: mons. Giuliodori , “misericordia è prendersi cura di chi è più fragile”

“La vita di ogni essere umano ha sempre lo stesso valore dal primo momento del suo concepimento al suo termine naturale, qualunque sia il suo stato e la sua condizione di salute”. A ribadirlo è stato monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università cattolica del Sacro Cuore, intervenuto al convegno “Custodire la Vita: l’Hospice Perinatale del Policlinico A. Gemelli” in corso presso il Policlinico. Oggi, ha affermato, “diventa più forte e urgente riscoprire e dare forme concrete al vero senso della Misericordia”, ossia “prendersi cura di chi è più fragile. E quale vita è più fragile di quella che si manifesta portatrice fin dal suo sorgere di problemi genetici o di malformazioni”. Fragile è il nascituro, ma anche i genitori, “soprattutto quando vengono a trovarsi di fronte ad un sistema sanitario che ha imboccato decisamente la strada della selezione eugenetica e che propone, come ‘soluzione terapeutica’ (e non possiamo non sottolineare l’ipocrisia e l’intrinseca contraddittorietà di una tale espressione) la soppressione dell’incolpevole creatura”. Su questo punto, ha ricordato Giuliodori, “è ritornato Papa Francesco anche nella recente esortazione apostolica Amoris laetitia”. Di qui l’Hospice perinatale presentato oggi al Gemelli, “presenza forte e coraggiosa, di alto profilo scientifico e con un chiaro approccio etico e umano alle problematiche dei nascituri e delle loro famiglie”, di fronte ad una cultura e ad una prassi sanitaria “che hanno imboccato le scorciatoie dell’abbandono delle persone più fragili e dei loro familiari”. Nell’Hospice “si impara ad amare e servire la vita per il suo valore intrinseco senza prevaricazioni e discriminazioni”.

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