Caso Proietti: p. Lombardi, “collaborazione” tra Santa Sede e autorità italiane

“Le competenti autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno avviato le indagini stabilite dall’ordinamento vaticano nel 2013, dando seguito a segnalazioni di attività sospette riconducibili” ad Angelo Proietti e “sottoponendo a sequestro tutte le risorse finanziarie interessate”. È quanto si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, in cui si fa presente che “dall’avvio delle indagini le autorità competenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno richiesto la collaborazione e scambiato informazioni con le competenti autorità italiane, secondo quanto stabilito dai rispettivi ordinamenti e protocolli d’intesa in vigore”. Nello Stato della Città del Vaticano, infine, “è attualmente in corso un procedimento penale e le autorità competenti stanno valutando anche l’esistenza di eventuali danni nei confronti di enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Commentando con i giornalisti la notizia, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha precisato che si tratta di una notizia “distinta” dall’altra notizia di oggi: la dimissione di due membri del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior. “È una causalità che avvengano lo stesso giorno”, ha puntualizzato, ricordando che la notizia relativa a Proietti serve a “chiarire che c’è un’iniziativa presa dal Vaticano e di cui anche le autorità italiane hanno preso atto”. Da parte vaticana, infatti, “si sono segnalate attività sospette, sono stati sequestrati i beni e poi ci sono state le rogatorie di collaborazione piena tra Santa Sede e autorità italiane a vari livelli”. Per il portavoce vaticano, si tratta di un segno che “il sistema funziona bene”, e che “anche di fronte a un procedimento penale sta funzionando correttamente”.

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