Bonus bebè: Lorenzin: vogliamo ridare prestigio alla maternità

(DIRE-SIR) – “Il bonus bebè è una proposta concreta, che ho fatto insieme al mio partito, per vincere il tema della denatalità nel nostro Paese. Sicuramente non è l’unica e andrà inserita in un grande pacchetto famiglia; per ora i beneficiari sono circa il 70% delle coppie che vedranno un raddoppio del bonus bebè, che di fatto per le coppie meno abbienti significa un vero e proprio sostegno reale alla maternità”. Lo ha detto in ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo oggi a Roma al convegno ”Il futuro dell’alta complessità”, che si è svolto presso l’European Hospital (in via Portuense 700). “Dal 2010 al 2015 – ha proseguito – l’Italia ha perso il 12% di bambini nati e, nonostante il bonus, siamo andati sotto soglia dei 488mila nati. Quest’anno, per fare un esempio, è nato un numero di bambini che corrisponde più o meno agli abitanti di una grande città italiana. Con questo trend tra dieci anni, quindi nel 2026, nasceranno nel nostro Paese 356mila bambini. Non serve fare allarmismo, ma se si proiettano questi dati nel futuro, sorgono alcune domande: chi pagherà le nostre pensioni? Chi pagherà l’assistenza sanitaria? Per quale motivo si dovrebbe avere un’impresa in Italia? Chi comprerà i prodotti?”.
Secondo Lorenzin, poi, in Italia c’è il grande mito che i figli “li fanno gli extracomunitari- ha proseguito- ma non è vero: quest’anno, su quei 488mila, il 10% sono figli di extracomunitari e un altro 10% di persone appartenenti alla Comunità europea. Loro ne fanno pochi, quindi, e se dalla cifra totale togliamo anche quel 20% di bambini non me rimane proprio nessuno”. Ma perché non nascono bambini in Italia? Negli ultimi cinque anni, con la crisi economica, ovviamente il trend è aumentato, ma “i bambini, in realtà- ha spiegato il ministro- hanno smesso di nascere da trent’anni. C’è stato un profilo di abbassamento della curva, tanto è vero che noi abbiamo un tasso di sostituzione dell’1,3%”. Siccome negli ultimi 30 anni sono nate meno persone, ha spiegato ancora Lorenzin, quindi “sempre meno donne, ergo meno donne fertili, in teoria oggi per sconfiggere la denatalità non basta più neppure fare due figli, ma dovremmo farne tre. La maternità deve quindi essere messa al centro della nostra agenda e deve soprattutto acquistare un prestigio sociale, perché nei fatti fare figli non è più ”cool”. Dobbiamo anche vincere la frase, che mia madre mi ha ripetuto per una vita, secondo cui ”Prima ti devi sistemare e poi puoi fare figli”. Ma non ci si sistemerà mai, così si rischia di fare un figlio all’ultimo, come è successo a me, anche se con i gemelli mi è andata di lusso. C’è bisogno di un’operazione culturale e di ridare prestigio alla maternità”. Secondo il ministro, infine, oggi “l’ammortizzatore sociale della famiglia, cioè i nonni, non ci sono più: facciamo i figli a 40 e i nonni ne hanno 80… Ma dove vogliamo andare? Le donne devono poi lavorare, perché non è vero che se non lavorano fanno figli, è tutto il contrario: i tassi di disoccupazione femminile si equiparano ai tassi di denatalità in Italia- ha concluso Lorenzin- andando di pari passo”.

(www.dire.it)

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