Imam di al-Azhar: appello “al mondo intero” per “porre fine al terrorismo” e ai “fiumi di sangue”

“Io vengo dal Medio Oriente dove vivo e subisco, insieme agli altri, le conseguenze dei fiumi di sangue e cadaveri, e non c’è nessuna causa logica per questa catastrofe che viviamo giorno e notte”. È la testimonianza dell’imam di al-Azhar, nell’intervista esclusiva rilasciata ai media vaticani, in cui lancia “un appello al mondo intero affinché possa unirsi e serrare i ranghi per affrontare e porre fine al terrorismo, perché credo che se questo terrorismo viene trascurato, non solo gli orientali ne pagheranno il prezzo, ma orientali e occidentali potrebbero soffrire insieme, come abbiamo visto”. Di qui l’appello dell’imam “al mondo e agli uomini liberi del mondo: mettevi d’accordo subito e intervenite per porre fine ai fiumi di sangue”. “Sì, il terrorismo esiste, ma l’Islam non ha niente a che fare con questo terrorismo e questo vale per gli Ulema musulmani e per i cristiani e musulmani in Oriente”, precisa l’imam: “E quelli che uccidono i musulmani, e uccidono anche i cristiani, hanno frainteso i testi dell’Islam sia intenzionalmente sia per negligenza”. “L’Islam e il Cristianesimo non hanno nulla a che vedere con quelli che uccidono”, ribadisce il leader religioso, esortando a “non confondere” un “gruppo deviato e fuorviato” con i musulmani e a tenere presente che non si tratta di “una persecuzione nei confronti dei cristiani in Oriente”: al contrario, “ci sono più vittime musulmane che cristiane, e noi tutti subiamo insieme questa catastrofe”. “Non possiamo colpevolizzare le religioni a causa della deviazione di alcuni dei loro seguaci, perché in ogni religione esiste una fazione deviata che ha alzato il vessillo della religione per uccidere nel suo nome”, conclude l’imam.

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