Famiglia: mons. Martin (Dublino), non è questione “da stadio”. Bisogna “creare cultura che la sostenga”

Promuovere la famiglia? Non è questione “da stadio”: bisogna “chiedersi come creare una cultura che sostenga la famiglia”. Parola di monsignor Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, che nella conferenza stampa di presentazione dell’Incontro delle famiglie a cui farà da “padrone” di casa nell’agosto 2018, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha fatto notare che il luogo più adatto per promuovere una famiglia non è tanto uno stadio: “Anch’io abito vicino a uno stadio, e questa sera c’è Bruce Springsteen per tre date consecutive”, ha scherzato. In Irlanda, invece, è in atto “un rinnovamento delle strutture a sostegno delle famiglie”, in ambiti come il catechismo dei bambini o la preparazione al matrimonio, ma anche “nella presenza nella società”, perché “bisogna sostenere, dare incoraggiamento alle famiglie”. Anche per monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, “la cultura contemporanea fa fatica a gestire la ricchezza e la forza della famiglia”. Tra le sfide da raccogliere, quella del dialogo ecumenico e interreligioso: a Dublino, hanno assicurato i relatori, ci saranno incontri tra famiglie di diverse culture e fedi, a partire dalla Chiesa anglicana. “In Irlanda i rapporti ecumenici sono ottimi”, ha assicurato Martin: “Ci sono divergenze teologiche e disciplinari, ma siamo tutti uniti nella convinzione che la trasmissione della fede cristiana dipende dalle famiglie e che bisogna sostenere le famiglie in questo compito”.

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