Monsignor Galantino: “necessaria compresenza maschile e femminile” nella coppia che forma una famiglia

Il terzo “mutamento epocale” che si ritrova “non solo nel linguaggio, ma nelle convinzioni stesse presenti nell’Amoris lætitia” è individuabile in “una rinnovata, anche se certamente non inedita, concezione della sessualità, in continuità con la dottrina che le attribuisce il duplice significato unitivo e procreativo”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, al simposio dei docenti di teologia promosso oggi a Monteporzio Catone (Roma) dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia sull’esortazione apostolica. “La letizia dell’amore, chiamata a viversi e innestarsi sui mutamenti culturali ed epocali, che la storia registra e alimenta, non può non indicare l’autentico senso della famiglia, che si situa nel mondo come segno (sacramentale) della profonda unione con sé cui Dio chiama l’umanità tutta”. Per questo, “l’esortazione non può non richiamare il senso del matrimonio come riferito esclusivamente al rapporto uomo/donna”. Richiamando le pagine che Papa Francesco dedica al tema, il segretario Cei osserva: “Senza indulgere ad alcuna forma di omofobia, qui si ribadisce con la necessaria chiarezza che, se le parole devono avere un senso e non trasformarsi in pietre-pericoli per la società e le persone, alla coppia che forma una famiglia e che celebra il matrimonio non si può non riconoscere la necessaria compresenza del maschile e del femminile e non solo a causa della procreazione, ma per lo stesso significato unitivo (fra vere e proprie alterità) che il matrimonio significa ed esprime”.

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