Marco Pannella: quando bucò “conclave” di Caserta, Prodi in diretta su Radio radicale

(DIRE-SIR) – Guascone, pirata. E non certo per la capigliatura. Marco Pannella imperversava nella politica italiana dissacrandone schemi e prassi consolidate. Una caratteristica che ricorderanno bene Romano Prodi e i ministri del suo secondo governo, catapultati in diretta su Radio Radicale, nel pieno di un blindatissimo vertice di governo al conclave di Caserta. Era il gennaio del 2007, e l’esecutivo Prodi ricercava la fatidica quadra, inseguiva quella ”fase due” che avrebbe dovuto segnarne il rilancio. Appuntamento per tutti a Caserta, dunque, coi ministri in prima fila, e soprattutto coi 14 leader dei partiti che formavano l’Unione. Coalizione rissosa l’Unione. Anche per questo Prodi aveva voluto la blindatura top secret: “Da Caserta dipende la vita dell’esecutivo. O usciamo uniti da qui, oppure torniamo al voto”. Così governo e partiti trincerati dentro la scuola della Pubblica amministrazione, a due passi dalla Reggia, e tutti gli altri fuori: militanti, curiosi e soprattutto giornalisti. Ma Prodi non aveva fatto i conti con il leader radicale. Mentre Prodi parla ai presenti, gli squilla il cellulare. È Silvio Sircana, lo storico portavoce. “Mi dicono che siamo in diretta su Radio Radicale…”, rivela il premier ai convenuti. Ovviamente, gli occhi di tutti si voltano verso il leader radicale, che guarda caso aveva sostituito all’ultimo minuto segretaria del partito Rita Bernardini, indisposta. Non poteva che essere Pannella, la talpa. Per Antonio Di Pietro è fin troppo evidente. L’ex pm pronuncia quasi una requisitoria: ”Tu tieni il cellulare acceso, e la radio trasmette in diretta”. Pannella gli intima: “Non usare quel linguaggio da questurino con me”. Messo alle strette deve confessare. E rivendica. “Visto che qualche collega si riferisce a me – dice a Prodi – vorrei ricordare che su Radio radicale abbiamo mandato in onda le trasmissioni pirata delle sedute della Camera dei deputati che non lo consentiva. Mi felicito con Radio radicale”.

(www.dire.it)

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy