Hiv-Aids: Rossi (Osp. Bambino Gesù), “la terapia precoce permette di abbattere e quasi annullare la presenza del virus nel sangue”

“La più efficace evoluzione nella cura dell’Aids è stata l’introduzione della terapia combinata antiretrovirale nelle fasi più precoci dell’infezione. Questo significativo cambiamento della strategia terapeutica ha trovato la sua prima e più piena applicazione nell’infezione pediatrica, quando il virus è trasmesso dalla madre infetta al neonato, solitamente al parto. In questo modello infatti, il momento dell’inoculo dell’agente infettivo è noto ed è quindi possibile instaurare immediatamente la terapia”. Lo ha spiegato Paolo Rossi, direttore del Dipartimento pediatrico universitario, Ospedale del Bambino Gesù, alla presentazione stamattina a Roma del progetto di ricerca traslazionale “Epiical”. “A questa rivoluzione – ha proseguito il professore – ha partecipato in modo pioneristico alla fine degli anni 90 il gruppo dei pediatri immuno-infettivologi dell’Irccs Bambino Gesù di Roma. L’introduzione della terapia precoce permette di abbattere e quasi annullare la presenza del virus Hiv nel sangue e nei tessuti con una modifica totale degli effetti negativi sul sistema immunitario e quindi sulla salute generale dei pazienti. I bambini che hanno ricevuto la terapia precoce presentano un quadro immunologico e virologico Unico, tanto che alcuni, sospesa la terapia, sono stati per lungo tempo senza virus Hiv evidenziabile”.

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