Hiv-Aids: Osp. Bambino Gesù, presentato oggi il progetto di ricerca traslazionale “Epiical”

Curare al meglio i bambini che nascono sieropositivi per “negativizzare” immediatamente l’infezione da virus Hiv-Aids e sviluppare più rapidamente, grazie alle cellule dei più piccoli, farmaci che nel futuro potrebbero eliminare per lunghi periodi, e forse definitivamente, il virus dall’organismo dei malati (anche adulti), azzerando, o almeno riducendo significativamente, le nicchie di resistenza all’interno delle quali i farmaci di oggi non riescono ad agire. Parte dall’Italia una nuova affascinante sfida al virus dell’Aids. Grazie alla piattaforma di Fondazione Penta, network internazionale che riunisce centri universitari di altissimo livello in tutto il mondo, e all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, prende il via il progetto di ricerca traslazionale “Epiical”, che è stato presentato oggi nell’Aula Salviati 3 della sede del Gianicolo del Bambino Gesù, a Roma. Dalle cellule dei bambini, che rappresentano un modello unico di sviluppo del virus e della malattia, sarà possibile accelerare la messa a punto di farmaci innovativi, capaci di agire su nuovi target e addirittura di aprire la strada all’immunoterapia specifica, in grado di rendere il corpo capace di aiutare ad eliminare, con i propri sistemi difensivi, il virus stesso. L’obiettivo della ricerca è quello di creare modelli predittivi per meglio comprendere l’andamento dell’infezione e di verificare l’efficacia di nuove strategie immuno-terapeutiche capaci non solo di bloccare la replicazione virale, come avviene oggi, ma anche di determinare fasi di remissione della malattia e consentire temporanee sospensioni dei trattamenti antivirali.

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