Giornali Fisc: Repossi (Il Ticino), “la posta a giorni alterni è una vergogna da cancellare”

“La consegna della posta ‘a giorni alterni’ è una vergogna da cancellare”. Lo scrive Alessandro Repossi, direttore de “Il Ticino”, nell’editoriale pubblicato sull’ultimo numero del settimanale diocesano pavese. “È stato annunciato come un piano necessario per ‘razionalizzare’ il servizio di consegna della corrispondenza”, spiega Repossi, ma “in realtà la posta ‘a giorni alterni’ si sta rivelando quello che molti temevano: l’ennesimo taglio di un servizio pubblico, con notevoli danni per cittadini e imprese”. “In provincia di Pavia – una delle prime dove è stata introdotta – i cittadini ne stanno già pagando le conseguenze”, prosegue il direttore, aggiungendo che “ce ne siamo accorti anche a ‘Il Ticino’: alcuni abbonati ci hanno comunicato di aver ricevuto a casa il settimanale in ritardo”. Chiedendo “scusa per questo disagio, del quale non siamo assolutamente responsabili”, Repossi punta il dito contro i vertici di Poste Italiane che “hanno deciso, a tavolino, che ormai è inutile – e costoso – portare a casa delle persone, lettere, raccomandate, bollettini e giornali”. “Nell’epoca di Internet, delle mail e della ‘posta certificata’ chi se ne frega”, continua il direttore, “se la ‘posta tradizionale’ arriva con una o due settimane di ritardo”. “Peccato che l’Italia sia uno dei Paesi, in Europa, con la maggiore presenza di anziani, che non hanno certo dimestichezza con il web”, osserva Repossi, che chiede: “Che dire poi dell’insufficiente copertura della rete Internet in tante province, compresa la nostra?”. “Ma da tempo, si sa, il ‘core business’ di Poste Italiane non è più la consegna della corrispondenza”, conclude Repossi.

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