Diocesi: Reggio Emilia-Guastalla, “servono altri 3 milioni di euro per riaprire 11 edifici colpiti dal sisma del 2012”

Sono 12 le chiese consolidate e riaperte al culto, 2 i campanili consolidati, 9 gli edifici in attesa delle autorizzazioni finali da parte del ministero per i Beni culturali e della Regione per l’avvio dei cantieri mentre è in fase di gara d’appalto la chiesa di Brugneto e 4 sono i cantieri in fase di ultimazione lavori, tra i quali quello relativo alla chiesa di Pieve Saliceto e quello della concattedrale di Guastalla. Sono questi alcuni dati forniti dalla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, in occasione del 4° anniversario dalle scosse telluriche che fecero tremare l’Emilia Romagna nel maggio 2012. “Prioritariamente si è intervenuto con la messa in sicurezza di edifici che rischiavano un ulteriore peggioramento delle condizioni strutturali”, si legge in una nota, che sottolinea come “per tali interventi la diocesi ha speso 521.726,28 euro intervenendo sulle chiese parrocchiali di Reggiolo, Casoni, Brugneto, S. Martino in Rio, sulla torre campanaria di Rubiera e sulla chiesa di s. Maria della Misericordia di Correggio”. Nel dicembre fu assegnata alla diocesi la somma di 1.725.460,17 euro per rimuovere l’inagibilità di una decina di chiese a cui si aggiunsero, nel 2013, ulteriori 10.820.279,79 euro per una quindicina di altri edifici. “Risorse sono venute dalla Conferenza episcopale italiana che ha stanziato fondi dall’8×1000 per la chiesa di Pieve Saliceto di Gualtieri e, soprattutto, per i nuovi locali di ministero pastorale di Reggiolo”, aggiunge la diocesi che prosegue nell’opera di recupero. “Per il nuovo piano finanziario 2015-2016 in via di definizione la diocesi ha richiesto alla Regione risorse per 11 edifici, alcuni dei quali ancora inagibili, e per il completamento del consolidamento di Palazzo Guidotti a Fabbrico”. “I fondi necessari per coprire i costi di questi interventi, che consentirebbero in alcuni casi la riapertura di chiese chiuse fin dalle prime scosse del maggio 2012, ammontano – conclude la diocesi – a poco meno di 3 milioni e mezzo di euro”.

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