Maritain “ha il merito di aver cambiato senso, o aver fatto ritrovare, alla Chiesa cattolica il senso e il significato dei diritti della persona”. Ne è convinto Piero Doria, dell’Archivio Segreto Vaticano, intervenuto ieri sera alla presentazione del volume “Jacques Maritain e il Concilio Vaticano II”, di Gennaro Giuseppe Curcio e Roberto Papini. “Il Concilio non era cominciato bene per Maritain – ha ricordato il relatore -: si chiedeva da parte del Concilio la chiusura della dottrina di Maritain, del suo pensiero politico, non di quello teologico”. Opere come “Umanesimo integrale” e come “L’uomo e lo Stato” erano, infatti, considerate “sensibili”. Paolo Di Nepi, dell’Università Roma Tre, si è soffermato sulla “profonda consonanza spirituale tra Paolo VI e Maritain, che si può riassumere nella comune ricerca della verità”.