Cardinale Bagnasco: “stiamo lavorando per garantire la maggiore gratuità possibile” nelle cause

“Stiamo lavorando per poter garantire la maggiore gratuità possibile, secondo le necessità della situazione”. Con queste parole il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha risposto a una domanda sulla situazione dei tribunali diocesani, dopo la riforma introdotta dal Papa con la “Mitis Dominus Iesus” per le cause di dichiarazione di nullità matrimoniale. A proposito della principale novità della riforma, il “processo brevior”, Bagnasco ha ricordato che introduce la possibilità, “per alcune situazioni dove non sembra necessario il processo amministrativo ordinario, di presentare la causa direttamente al vescovo dopo la debita istruttoria, ma in tempi molto più ragionevoli”. In questi casi, la  Cei assicura il suo “sostegno, anche economico”, per dare attuazione alla riforma e arrivare anche alla “piena gratuità”: possibilità, del resto, che “c’è sempre stata” nelle procedure canoniche, che includono il gratuito patrocinio. “Ci manca qualche elemento per la determinazione di tale contributo”, ha precisato il presidente in merito al “sostegno” della Cei: “Lo avremo nei prossimi mesi, entro la fine dell’anno”, quando si saprà con esattezza il numero dei nuovi tribunali – in base alla riforma, infatti, “ogni diocesi può fare un suo tribunale, senza riferirsi a quello interdiocesano o regionale” – e il “costo effettivo delle singole cause”, perché “un conto è la causa ‘brevior’, un altro sono le cause di ordinaria amministrazione”.

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