Cardinale Bagnasco: lavoro nero è “peccato mortale” e “piaga”, sia per migranti che per italiani

Il lavoro nero “è un peccato mortale”. Non lo dice solo il Papa, ma anche il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, che a margine della conferenza stampa conclusiva dell’Assemblea dei vescovi si è detto d’accordo con le parole di Francesco e ha definito il lavoro nero “una piaga”, da una parte “per i disperati che vengono da noi in cerca di un mondo migliore e si accontentano di un lavoro sottopagato”, dall’altra “anche per gli italiani che piuttosto che non fare niente si assoggettano” a queste condizioni e a una pratica che non è altro che “sfruttare l’indigenza”, ha sintetizzato il presidente della Cei. Questa mattina il Papa, nella consueta omelia mattutina della Messa celebrata a Santa Marta, aveva tuonato: “Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, è una sanguisuga che rende schiava la gente”.

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