Politica: rivista “Munera” sui 70 anni della Repubblica, “stop agli illusionisti, l’Italia rimetta al centro il lavoro”

“2 giugno 1946: l’Italia sceglie di diventare una repubblica. E lo sceglie, per la prima volta nella sua storia, con un referendum a suffragio universale. La Repubblica Italiana compie dunque settant’anni. Un’età importante nel contesto di una vita individuale – ‘gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti’, insegna la sapienza biblica – che tuttavia, nella vita delle istituzioni politiche, corrisponde a malapena a un primo, timido, ingresso nell’età adulta”. Lo si legge nell’editoriale del numero di giugno di “Munera. Rivista europea di cultura”, che riflette sullo stato di salute della Repubblica italiana. “Nel celebrare la ricorrenza occorrerebbe dunque domandarsi – prosegue la riflessione – quale sia il grado di maturità politica di questa Italia repubblicana”. “Gli ultimi anni, segnati da una devastante crisi economica, potrebbero averla fatta maturare. Finita l’ubriacatura di sogni e di luci accesi ad arte dagli illusionisti della politica e della comunicazione pubblica, l’Italia potrebbe essersi riscoperta più fragile di quanto non immaginasse. Potrebbe aver scoperto di aver guardato nella direzione sbagliata per molto, troppo, tempo”. “Rispetto a un quadro così complesso occorre dunque domandarsi, con grande onestà, se l’Italia repubblicana, ormai settantenne, abbia finalmente raggiunto l’età del giudizio. Se abbia finalmente compreso che non è più tempo di seguire gli incantatori e i venditori di sogni e di illusioni, e che è invece tempo di riportare al centro il lavoro”.

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