Papa Francesco: sintesi udienza, “ignorare il povero è disprezzare Dio”

Lazzaro “rappresenta bene il grido silenzioso dei poveri”, in un mondo in cui “immense ricchezze sono nelle mani di pochi”. Lo ha detto il Papa, spiegando ai 28mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro per l’udienza generale la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro. Il ricco “indossa vesti di lusso”, mentre il povero “è coperto di piaghe”, il ricco “banchetta lautamente” mentre il povero “muore di fame”, la situazione iniziale della parabola. “Ignorare il povero è disprezzare Dio!”, ha ammonito Francesco commentando la seconda parte della parabola, dove il rapporto tra il ricco e il povero si capovolge. “C’è un particolare”, nella parabola, che “va notato”: il ricco non ha un nome, mentre quello del povero è ripetuto cinque volte, e il nome Lazzaro significa “Dio aiuta”. Così, è il ricco che viene condannato: “Non per le sue ricchezze, ma per essere stato incapace di sentire compassione per Lazzaro e di soccorrerlo”. “Quante volte tanta gente fa finta di non vedere i poveri, per loro i poveri non esistono”, la denuncia del Papa: “Se non spalanco la porta del mio cuore al povero quella porta resta chiusa, anche per Dio: e questo è terribile!”. Perché “nessun messaggero e nessun messaggio possono sostituire i poveri”. Nei saluti ai vari gruppi di pellegrini dopo la catechesi, il Papa ha salutato tra gli altri i bambini dell’Ucraina, “orfani e profughi” – lanciando un appello per la “pace duratura” nel Paese – e i ragazzi del polo oncologico dell’ospedale Bambino Gesù. Non è mancato un ricordo di San Giovanni Paolo II, nel giorno della sua nascita.

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