Consiglio d’Europa: Jagland, “contro il populismo democrazia e diritti umani”. “Ricostruire fiducia nella politica”

“Stiamo vivendo un periodo di grande preoccupazione per l’Europa caratterizzato dalla crisi economica, dal terrorismo e dalla crisi dei migranti”, ha affermato il segretario generale del Consiglio d’Europa (CdE), Thorbjørn Jagland, presentando oggi il suo rapporto sulla situazione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto alla sessione del Comitato dei ministri dei Paesi membri, svoltosi oggi a Sofia (Bulgaria). Jagland ha sottolineato che “i migranti, i rifugiati e i rom di nuovo sono soggetto di esclusione e pregiudizi”; “i problemi con i sistemi europei di pesi e contrappesi minano la fiducia nelle istituzioni statali” e “le debolezze nel sistema di inclusione sociale”. Secondo Jagland, questo lavora a favore “di populisti, nazionalisti, estremisti e xenofobi”, “forze emerse in quasi tutti gli Stati membri che rappresentano una minaccia per il governo responsabile e per la stabilità”. Il segretario generale del CdE invita “i governi ad affrontare la crisi dei rifugiati e la minaccia del terrorismo” senza ricorrere “a leggi che violano gli obblighi internazionali” e incoraggia gli stati membri a “ricostruire la fiducia nelle istituzioni e nella politica”.

“La scelta peggiore – secondo Jagland – sarebbe rispondere al populismo con altro populismo”, notando “una pericolosa tendenza verso nazionalismo legislativo in alcuni Stati” e “una minaccia per la Convenzione europea sui diritti umani”. Con questa sessione è terminata la presidenza bulgara mentre ora la presidenza di turno semestrale passa alla Estonia che continuerà le priorità bulgare nell’ambito della difesa dei minori.

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