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“Abbiamo tutti bisogno di un cuore caldo, e sappiamo che il calore interiore – capace di riempire la vita e di rivestire ogni azione di eternità – non è dato dal successo, dal consenso, dal seguito che si può conseguire, ma dallo stare umile nella volontà di Dio: nella pace! Solo questo è il segreto della nostra vita di sacerdoti e di celibi”. Lo ha ricordato questa mattina il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia della Messa celebrata nella basilica vaticana – nell’ambito dei lavori della 69ª assemblea generale -, festeggiando i 50 anni di ordinazione sacerdotale. “Vi ringrazio, cari confratelli – ha esordito il cardinale -, perché avete accettato che fossi io a presiedere questa Eucaristia nel cinquantesimo della mia Ordinazione Sacerdotale. È per me una grazia che mai avrei pensato di avere: poter celebrare con voi questo anniversario. Nel mio, vorrei raccogliere pure i vostri diversi anniversari, anche se fossero già passati o fossero ancora da venire”. Tutti insieme, ha proseguito Bagnasco, “è bello ritornare all’inizio sacramentale della nostra ordinazione, e lasciare libera per un momento l’onda calda dei ricordi”. E “sorge spontanea la domanda: abbiamo risposto a tanta grazia? I bilanci li fa il Signore, a noi l’affidarci alla misericordia con il dovere della lode, della confusione inesausta di fronte al dono, all’eccedenza del compito. A noi il desiderio crescente di mai sminuire la grazia ricevuta, né con i nostri limiti né con i nostri peccati, né con la tiepidezza o l’abitudine degli anni. La semplicità del nostro operare – all’altare, in casa, sulla strada – sia sempre frutto della nostra preghiera, dell’adorare la grandezza di Dio nella nostra debolezza, grati che Dio ci ami nella povertà”.