Papa Francesco: alla Cei, “la comunione è uno dei nomi della Misericordia”

“L’appartenenza” al “popolo santo di Dio” è “il sale della vita del presbitero; fa sì che il suo tratto distintivo sia la comunione, vissuta con i laici in rapporti che sanno valorizzare la partecipazione di ciascuno”. Lo ha ricordato Papa Francesco aprendo oggi pomeriggio i lavori della 69ª assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (Vaticano, 16-19 maggio), dedicata al “rinnovamento del clero”. “In questo tempo povero di amicizia sociale – ha detto il Papa – il nostro primo compito è quello di costruire comunità; l’attitudine alla relazione è, quindi, un criterio decisivo di discernimento vocazionale”. Allo stesso modo, ha aggiunto, “per un sacerdote è vitale ritrovarsi nel cenacolo del presbiterio. Questa esperienza – quando non è vissuta in maniera occasionale, né in forza di una collaborazione strumentale – libera dai narcisismi e dalle gelosie clericali; fa crescere la stima, il sostegno e la benevolenza reciproca; favorisce una comunione non solo sacramentale o giuridica, ma fraterna e concreta. Nel camminare insieme di presbiteri, diversi per età e sensibilità, si spande un profumo di profezia che stupisce e affascina. La comunione è davvero uno dei nomi della Misericordia”.

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