Mezzogiorno: Mcl al governo, “invertire la rotta”

Il Movimento cristiano lavoratori (Mcl) chiede, nel documento presentato nei giorni scorsi dal presidente Carlo Costalli a Reggio Calabria, al governo di “invertire la rotta”. “In primo luogo – si legge nel documento – occorre una visione strategica sul futuro del Mezzogiorno, che dal Masterplan così come proposto non s’intravede”. “Il governo – chiede Mcl – non può non assumere un ruolo guida nell’ambito di una strategia complessiva per il Paese”. Per fare questo serve “una cabina di regia che funzioni realmente, che sappia gestire i processi, che impedisca l’utilizzo non coerente dei fondi, che preveda il coinvolgimento delle istituzioni interessate e di tutti gli attori sociale ed economici presenti nei territori”. Mcl indica la necessità di un “corridoio per il bene comune” che “colleghi l’intero Paese valorizzando le potenzialità e i punti di forza territoriali, cui correttamente il Masterplan fa riferimento”.

In questa direzione va anche la richiesta di “reti di collegamento tra il Nord e il Sud del Paese”, dall’alta velocità ferroviaria alla banda ultralarga, e di una proiezione estera con “una piattaforma logistica sul Mediterraneo che guardi ai Paesi del Nord Africa”, che punti ad esempio sul porto di Gioia Tauro, la cui zona franca doganale “andrebbe riconvertita in Zona economica speciale, per renderla competitiva a livello europeo e non solo”. Presupposti di ogni discorso sono i “processi di semplificazione amministrativa e procedurale per un corretto e celere impiego dei fondi” e “il ripristino di un sistema di legalità contrastando con tutti i mezzi e le risorse necessarie la criminalità organizzata e la corruzione che continua a dilagare anche grazie al supporto della cosiddetta ‘zona grigia’”.

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