Diocesi: mons. Cetoloni (Grosseto), cordoglio per morte Irene Bertoni, cofondatrice e prima “mamma” di Nomadelfia

“Grati e riconoscenti al Signore della vita per il dono totale della sua esistenza in favore dell’infanzia abbandonata, affidiamo a Lui mamma Irene di Nomadelfia, che insieme a don Zeno contribuì a fondare la comunità dove la fraternità è legge”. Con queste parole monsignor Rodolfo Cetoloni, vescovo di Grosseto, esprime il cordoglio della sua Chiesa per la morte di Irene Bertoni , deceduta a Roma, dove ormai viveva stabilmente dagli anni ’70 nella casa donata a Nomadelfia dal Beato Paolo VI. Mamma Irene aveva 93 anni. Era nata a Mirandola nel 1923, entrata a Nomadelfia a solo 18 anni. Di lei più volte don Zeno ha detto: “Se non fosse arrivata Irene avrei chiuso”. È stata mamma di 58 figli. “Con Irene – prosegue il vescovo – è nata una forma nuova e profetica di maternità, quella delle mamme di vocazione, donne che nella loro esistenza si sono prese cura di bambini che non avrebbero avuto alcun altro affetto, crescendoli, facendoli diventare donne e uomini cristiani. Di questo servizio dobbiamo essere grati a Irene e a tutte le mamme di vocazione che Nomadelfia ha generato e offerto al nostro tempo. In lei – conclude mons. Cetoloni – vediamo il segno forte di una cristiana che ha saputo prendere sul serio il Vangelo, la chiamata alla fecondità di vita, che è di tutti, e il rispetto per ogni esistenza, di cui si è fatta carico amandola e curandola in quella logica evangelica dell’attenzione ai più piccoli, a coloro cioè che oggi Papa Francesco ci indica come gli ‘scarti’ di una società che continua a marginalizzare e tende ad escludere, a scartare appunto”.

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