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Australia: i vescovi per le elezioni, “una società si giudica per come tratta le persone che tutti gettano via”

“Il nostro sistema politico ha i suoi problemi, ma abbiamo una democrazia stabile, cosa non scontata, né lo è la qualità di coloro che si presentano per le elezioni al parlamento federale: siamo loro debitori per la disponibilità al servizio”. Così esordiscono i vescovi australiani in un messaggio pubblicato in vista delle elezioni del 2 luglio prossimo. In una campagna elettorale, “l’economia certo è importante e c’è bisogno di una solida gestione”, ma, mettono in guardia i vescovi, non deve diventare “una sorta di falsa divinità a cui anche gli esseri umani sono sacrificati”. Per questo vogliono “dare voce a chi è senza voce e fare in modo che i loro volti siano visti”. Rifugiati e richiedenti asilo, indigeni, chi è stato vittima di abusi sessuali, chi è vittima di violenze famigliari, chi è nel grembo materno, anziani, malati mentali, chi soffre di dipendenze, chi è vittima di moderne schiavitù, i disperatamente poveri: tutti costoro sono “politicamente irrilevanti, non determineranno i risultati delle elezioni”, eppure secondo i vescovi “una società va giudicata non per come gestisce la sua economia, ma per come tratta le persone che tutti gettano via”. Questi devono essere i veri temi della campagna elettorale affinché non diventi “teatro politico”, come lo devono essere le famiglie, sfavorite dalle ultime decisioni politiche, e i temi ambientali. “Nemmeno noi, cristiani, possiamo permetterci di essere senza voce ma dobbiamo farci sentire su tutti questi temi”.

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