Monsignor Galantino: “gesti di Papa Francesco sono comprensibili, sorprendono e impegnano”

“Mi piace vedere nelle parole e nel linguaggio di Francesco mattoni che, di volta in volta, servono a demolire atteggiamenti fortemente incoerenti – i cristiani da salotto – o a favorire e intensificare prassi evangeliche”. Lo ha affermato ieri sera il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino, intervenendo all’incontro “Il tempo più dello spazio – La nuova visione del linguaggio di Papa Francesco” nel contesto del Salone del Libro di Torino. Per monsignor Galantino, “le parole e i gesti di Papa Francesco si capiscono soltanto quando le si collocano nell’orizzonte per il quale ‘il tempo è superiore allo spazio’. Non è un’affermazione teorica, ma ha una implicanza concreta” perché “con questa espressione il Papa vuole aiutare tutti a costruire il popolo, suggerendo atteggiamenti”. “Per Francesco – ha proseguito il segretario generale della Cei – la priorità dev’essere il tempo e non lo spazio, cioè è più importante occuparsi di iniziare processi anziché occupare spazi”. Per questo “i gesti e le parole del Papa sono segno del fatto che dà priorità a tempo e processi perché è convinto che la storia non dipende da noi e che la Chiesa non è nostra, ma è del Signore”. Monsignor Galantino ha evidenziato anche che “quelli del Papa sono gesti comprensibili, come la celebrazione del Giovedì Santo a Casal del Marmo, che sorprendono e impegnano, anche noi preti”. “Non sono gesti folkoristici, ma hanno una loro incidenza molto forte. Come quando da un giorno all’altro dice di creare attorno a San Pietro docce e dormitori trasformando il senso di quella piazza dove ora non solo si va per incontrare il Papa ma per imparare a capire che non possiamo distogliere lo sguardo da realtà e storie che hanno bisogno della nostra partecipazione forte”, ha chiarito.

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