Papa Francesco: alle religiose, “il diavolo entra per le tasche”, “avidità primo scalino per la corruzione”

“Il diavolo entra per le tasche: sia per le tasche del vescovo, sia per le tasche della Congregazione”, e “l’avidità di denaro è il primo scalino per la corruzione di una parrocchia, di una diocesi, di una Congregazione di vita consacrata”. È l’ammonimento del Papa alle religiose di tutto il mondo, che si sono date appuntamento ieri nell’Aula Paolo VI. Rispondendo alle loro domande – si legge nella trascrizione integrale del discorso a braccio, diffusa oggi – Francesco ha trattato anche il tema del pagamento per i sacramenti: “Guardate, se qualcuno vi chiede questo, denunciate il fatto. La salvezza è gratuita. Dio ci ha inviato gratuitamente; la salvezza è come uno spreco di gratuità. Non c’è salvezza a pagamento, non ci sono sacramenti a pagamento. E’ chiaro questo? Io conosco, ho visto nella mia vita corruzione in questo”. “Quando un Istituto religioso si sente morire, sente che non ha capacità di attirare nuovi elementi, sente che forse è passato il tempo per il quale il Signore aveva scelto quella Congregazione, la tentazione è l’avidità”, ha detto il Papa: “Perché pensano: ‘Almeno abbiamo i soldi per la nostra vecchiaia’. Questo è grave. E qual è la soluzione che dà la Chiesa? L’unione di vari Istituti con carismi che si assomigliano, e andare avanti. Ma mai, mai il denaro è una soluzione per i problemi spirituali. E si incomincia la decadenza quando manca la povertà”.

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