Fondazione Centesimus Annus: mons. Perego (Migrantes), “l’inclusione dei richiedenti asilo riguarda anche il lavoro”

“Il tema dell’inclusione e dell’integrazione dei richiedenti asilo in Italia chiede di portare un’attenzione particolare al tema del lavoro”: lo ha detto oggi monsignor Gian Carlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes, nel corso dei lavori della Fondazione Centesimus Annus–Pro Pontifice. “Uno dei risultati che abbiamo ottenuto dal governo è che i richiedenti asilo dopo due mesi di accoglienza possono fare un contratto regolare di lavoro, quindi non attendere un anno mezzo o due”, ha spiegato monsignor Perego. “Proprio su questo aspetto sono nati una serie di progetti, come la scuola professionale tra imprese, Caritas e Regione Lombardia per mille richiedenti asilo e rifugiati con l’obiettivo di farli incrociare con il lavoro”. Questo vale anche per le persone diniegate, cioè per coloro che dopo un anno mezzo non ricevono un permesso di soggiorno per protezione umanitaria o internazionale. “Sfruttare al massimo il tempo di permanenza nel nostro Paese sul piano dell’alfabetizzazione, della scuola professionale o di un’esperienza lavorativa significa che queste persone potrebbero un domani rientrare in Italia attraverso i canali delle quote che tra l’altro negli ultimi tempi non sono state utilizzate, diventando un valore aggiunto per l’economia”, ha sottolineato monsignor Perego. “Non dimentichiamo che nel giro di 15 anni avremo il 30% in più di anziani e il 30% in meno di giovani, quindi ci sarà una grande necessità di forze giovanili che possano dare qualità anche come imprenditori. Non scordiamoci che a fronte di una decrescita d’imprese italiane negli ultimi tre anni abbiamo avuto una crescita del 6% d’imprese immigrate”.

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