Ricerca: raccomandazione del Consiglio d’Europa su “uso di materiale biologico umano”

(Strasburgo) – Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha adottato ieri una serie di raccomandazioni agli Stati Membri sulla raccolta, la conservazione, l’uso e lo scambio di “materiali biologici di origine umana a fini di ricerca”. La normativa – nel tener conto del costante sviluppo delle biobanche, della differenza di origine dei campioni e della loro differente collettazione, della difficoltà nel garantire la non identificabilità dell’origine dei campioni, della crescente importanza e del volume della ricerca, della importanza della ricerca sui prelievi fatti su persone che non hanno la capacità di consenso – riconosce i “passi avanti compiuti dalla ricerca attraverso l’uso di materiale biologico umano, nella cura delle malattie, nei processi educativi sanitari e nella prevenzione, anche attraverso gli scambi di conoscenze transfrontaliere”. Ma – riferisce una nota odierna del CdE – al contempo è anche rilevante il rischio “di abusare e violare la privacy di coloro che sono stati coinvolti nella ricerca con i loro materiali biologici”. Nel ribadire che dignità, integrità e privacy “devono essere garantite”, consentendo ai ricercatori di beneficiare dell’accesso a materiali biologici, il nuovo strumento giuridico definisce le condizioni per l’ottenimento e la conservazione di materiale per ulteriori ricerche e per l’uso in relazione a specifici progetti di ricerca, in particolare in materia di informazione e il consenso appropriato della persona interessata, con pubblicità delle informazioni, trasparenza e responsabilità.

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