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“I cittadini europei devono fare pressione sui loro politici perché si sottraggano dal rapporto di sottomissione che li lega alle banche private”. È un’analisi severa sullo stato dell’Unione europea quella di padre Gaël Giraud, il gesuita con un passato nel mondo delle banche d’affari e un presente da capo economista all’Agenzia francese per lo sviluppo e di docente alla Sorbona. Padre Giraud è stato ospite l’11 maggio all’Università Cattolica di Piacenza – invitato da facoltà di Economia e giurisprudenza, Ucsi, Ucid e settimanale diocesano Il Nuovo Giornale – per presentare il suo saggio “Transizione ecologica. La finanza a servizio della nuova frontiera dell’economia”. “La transizione ecologica è questo grande progetto di società descritto nell’enciclica Laudato si’. Si tratta di passare da un’economia fondata sul carbone a una società libera dal carbone. È ciò per cui ci siamo impegnati a Parigi lo scorso dicembre alla Cop21 (l’organismo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ndr). Come realizzeremo questa transizione? Dobbiamo fare enormi progressi nel campo dell’efficienza energetica: sprecare molto meno nelle nostre case, per i nostri mezzi di trasporto. Il rinnovamento termico degli edifici e la ‘mobilità verde’ – privilegiare il treno rispetto all’auto e all’aereo, e preferire le auto elettriche o a metano sulle auto a benzina – non sono degli optional: suppongono una riorganizzazione del territorio, un vero cambiamento della società».