Unioni civili: Violini (costituzionalista), “si poteva fare una legge migliore”

“Non è una buona legge, perché poteva essere più precisa nell’individuare un profilo autonomo rispetto al matrimonio”. Lorenza Violini, ordinario di diritto costituzionale all’Università statale di Milano, commenta la legge sulle unioni civili facendo riferimento alla sentenza della Corte costituzionale n.138 del 2010, in cui si puntualizzava la differenza tra matrimonio e altre forme di unione. “Tuttavia una legge andava fatta – aggiunge – ed è bene che una legge ci sia. Dobbiamo prendere atto che siamo ormai in un ordinamento che deve tener conto della realtà europea. Inoltre una legge trovava la sua ragion d’essere nella necessità di una tutela della parte più debole di queste coppie, anche se poi il testo approvato raggiunge solo in parte questo obiettivo”. “È positivo – osserva la costituzionalista – che sia stato tenuto fuori il tema dei minori che riguarda un bene diverso da quello della coppia. Il discorso sulle adozioni dev’essere fatto in modo autonomo, organico e nelle sedi appropriate”. Il testo della legge contiene poi delle “inesattezze tecniche”: Violini cita a titolo di esempio la norma sui cognomi, congegnata in modo tale da risultare problematica per la circolazione dei beni immobiliari. Dunque “la legge poteva essere migliore, ma è importante che il legislatore abbia parlato anche per evitare di lasciare una materia così delicata all’interpretazione esclusiva della giurisprudenza”.

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