Unioni civili: Gambino (Uer), legge fa percepire matrimonio come “strumento dei desideri”

“Perplessità di ordine giuridico e preoccupazioni di natura sociale”. Ad esprimerle in merito al ddl sulle unioni civili è Alberto Gambino, ordinario di diritto privato e prorettore dell’ Università europea di Roma (Uer). Le prime riguardano le stesse perplessità espresse dalla Corte costituzionale nel 2010, quando aveva stabilito l’impossibilità di estendere l’istituto matrimoniale a coppie dello stesso sesso. Gambino si dice inoltre preoccupato perché “istituzionalizzando” questa particolare forma di convivenza, la legge Cirinnà “finisce col far percepire alla collettività” che ormai il matrimonio ha perso “i suoi connotati oggettivi per diventare uno strumento elastico e malleabile a seconda dei desideri e delle aspettative di chi lo vuole contrarre”, come “se fosse un negozio di diritto privato e non un presidio per la tutela e la crescita di minori, che – fino a prova contraria – nascono da un uomo e da una donna”. Il ddl introduce di fatto “un istituto che ‘giuridifica’ il legame stesso tra i conviventi, rendendolo molto simile al matrimonio”. Con riferimento alla fiducia, il giurista afferma: “Non solo è una forzatura istituzionale, ma è un’ammissione di sconfitta politica. Si ritiene, in altri termini, di non avere la forza per far convergere sul testo la maggioranza dei parlamentari e, allora, si ‘ricatta’ il Parlamento dicendo o voti come dico io oppure ‘tutti a casa’. Non è un concetto di democrazia particolarmente edificante, soprattutto se poi ci si ricorda che questo Parlamento, proprio alla Camera dei deputati, ha una maggioranza che non rispecchia la rappresentatività del Paese”, in quanto formata “con un premio di maggioranza abnorme che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo: con un terzo dei voti degli elettori un solo partito ha portato alla Camera più della metà dei parlamentari”.  La fiducia si è posta “a silenziare i dissensi e le divisioni che, su un tema come questo, ovviamente – sono presenti all’interno di tutti i partiti”.

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