Diocesi: mons. Santoro (Taranto), “anche nelle difficoltà, testardi nella speranza!”

“Il pellegrinare di san Cataldo conosce, ad un certo punto, avvenimenti drammatici che disturbano il percorso. Egli fa naufragio nelle acque del Mediterraneo ed approda alle nostre coste. Questo episodio, dal quale deriverà un cambiamento importantissimo per Taranto, ci fa, però, ripensare alle migliaia di uomini, donne e bambini che ancora in quest’ultimo anno, disperati, hanno attraversato con mezzi di fortuna le stesse acque. Molti, purtroppo, hanno incontrato la morte”. Lo ha ricordato, ieri sera, dal balcone del Carmine, monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, nel discorso ai fedeli, prima della benedizione apostolica, nella processione del santo patrono San Cataldo. “La nostra Chiesa diocesana – ha sottolineato il presule – brilla per il suo impegno generoso in piena sinergia con le autorità che invito, ancora una volta, a garantire un’accoglienza degna, stimolando il Governo nazionale e l’Europa. L’esperienza di dolore e di speranza di questi nostri fratelli ‘ci ricorda che siamo tutti stranieri e pellegrini su questa terra, accolti da qualcuno con generosità e senza alcun merito'”, come ha detto Papa Francesco al Centro Astalli a Roma 19 aprile scorso, in un video messaggio.

L’arcivescovo ha anche evidenziato un altro aspetto: “Mi da tanta consolazione il constatare che la nostra arcidiocesi non è rimasta spettatrice della grave crisi economica e delle povertà che si moltiplicano sotto i nostri occhi, ma ha mostrato creatività, coraggio e intelligenza nelle opere di bene e di solidarietà. I grandi lavori di ristrutturazione ed adeguamento del Palazzo Santacroce sono quasi convinto vedranno il loro termine alla fine di questo Giubileo; il Centro di accoglienza per i senza fissa dimora e per le madri in difficoltà resterà – così come ha chiesto il Papa ad ogni diocesi – come il segno concreto della celebrazione di questo anno giubilare della Misericordia”. E ha concluso: “Anche nella vita sociale, non rassegnatevi; ciascuno faccia la sua parte! E vi rivolgo un invito: anche nelle difficoltà, proprio per poterle superare, siate con me testardi nella speranza!”.

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