Parlamento Ue: Pittella (S&D), “sui visti vogliamo garanzie dalla Turchia”. “Cina non è economia di mercato”

(Strasburgo) Turchia (accordo sui profughi e liberalizzazione dei visti) e Cina (riconoscimento dello status di economia di mercato) sono i temi che prevalgono nelle discussioni in questi giorni all’Europarlamento di Strasburgo. Come affermato da altri gruppi politici, anche i Socialisti e democratici (S&D), secondo partito per importanza in emiciclo dopo il Ppe, sono “contrari ad affrontare il tema della liberalizzazione dei visti finché non ci saranno piene garanzie” sui 72 criteri richiesti dall’Ue ad Ankara. A spiegarlo è il capogruppo Gianni Pittella, per il quale “sussistono altri vari problemi, fra cui la libertà dei media”, la lotta al terrorismo, la questione curda. Pittella fra l’altro definisce le recenti dimissioni del premier Davutoglu come “indotte”. Dall’Europarlamento si guarda infatti con sospetto crescente alla Turchia del presidente Erdogan, ritenuto responsabile di una “deriva autoritaria” del Paese euroasiatico. Circa il riconoscimento di economia di mercato a Pechino, Pittella spiega: “Mi preoccupa una invasione sleale di prodotti cinesi nei mercati europei. Noi siamo amici della Cina, ma questo non significa che vada tutto bene. Quando la Cina sarà davvero un’economia di mercato, allora lo riconosceremo”.

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