Monsignor Galantino: “il welfare non è una spesa ma un investimento”

Un invito a “mettere il welfare nella voce ‘investimenti’ e a non considerarlo invece come una spesa”: lo ha rivolto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, durante la sua relazione all’incontro della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict) in corso oggi e domani a Roma. “Finché troveremo uomini e donne che non capiscono che il welfare è un investimento, e non mi riferisco a questo governo ma anche a quelli passati – ha precisato – noi andremo sempre con il cappello rovesciato, mentre gli altri pensano di lavarsi la coscienza con quattro spiccioli”. Secondo monsignor Galantino il settore delle dipendenze è infatti trascurato, come se sia “fuori stagione”: “lo si nota dal tipo di investimenti destinati”. “Dobbiamo fare un lavoro culturale molto forte e controcorrente in questo momento – ha sottolineato -. Vi invito a sentirvi protagonisti di una cultura diversa”. “A me fa male – ha confidato – vedere l’imbarazzo degli altri quando si dice che si lavora con i tossicodipendenti. L’ho provato anch’io nei miei stessi ambienti: essere considerato strano perché ‘prete dei drogati’, poi ‘prete di strada’. Oggi Papa Francesco ci sta aiutando a chiamare le cose per nome, richiamando la Chiesa alle sue responsabilità. Ma dobbiamo fare ancora molta strada perché questo tipo di sensibilità non è scontata”.

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