Rom e sinti: mons. Perego (Migrantes), “manca troppo spesso il rispetto”

“La Giornata internazionale dei rom e dei sinti, che si celebra venerdì 8 aprile ogni anno ci porta a non dimenticare chi, tra noi, vive troppe discriminazioni, una minoranza non riconosciuta, quale è il popolo rom”. A dirlo è il direttore generale della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego, sottolineando che si tratta di una giornata “per conoscere la storia, la cultura, l’arte e la religiosità di questo popolo in Italia e in Europa, creando nelle nostre città occasioni di incontro che aiutino a costruire rispetto e nuovi cammini insieme”. In una nota la Fondazione Migrantes ricorda le parole di Papa Francesco rivolte lo scorso 26 ottobre a 7mila rom giunti a Roma per ricordare il cinquantesimo anniversario dello storico incontro di Paolo VI con i rom a Pomezia, il 26 settembre del 1965: “Vorrei che anche per il vostro popolo si desse inizio a una nuova storia, a una rinnovata storia. Che si volti pagina! È arrivato il tempo di sradicare pregiudizi secolari, preconcetti e reciproche diffidenze che spesso sono alla base della discriminazione, del razzismo, della xenofobia. Nessuno si deve sentire isolato, nessuno è autorizzato a calpestare la dignità e i diritti degli altri”. Un appello, quello di Papa Francesco, di “grande attualità” in questa giornata, spiega monsignor Perego: “Purtroppo in questi mesi dopo l’appello del Papa abbiamo assistito ancora a troppa retorica politica e comunicativa razzista, xenofoba e antiziganista, con azioni conseguenti che portano a creare conflittualità e reazioni sociali, annullando gli aspetti positivi di percorsi di inclusione e partecipazione sociale. Manca troppo spesso il rispetto per il popolo rom, che vive nelle nostre periferie”.

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