Educazione: mons. Lorefice (Palermo), “Crisci ranni” un “cantiere” per crescere

“Crisci ranni! Crisci ranni! Crisci ranni!”. Per tre volte, sabato 2 aprile, monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, ha scandito a gran voce queste parole a Modica. Alle 18 in punto, al suono delle campane a festa, una piazza Matteotti gremita ha accolto il lancio dei bambini in alto e il salto in avanti dei giovani. Si è conclusa così – informano oggi gli educatori – la grande festa educativa di Crisci ranni: si sono lanciati in alto i bambini augurando loro di crescere bene, alla presenza di famiglie, parrocchie associazioni, scuole. “I grandi devono rimanere piccoli, perché se i grandi restano piccoli aiutano i piccoli a diventare grandi”: questo, per il presule, l’insegnamento dell’antico rito; rimanere piccoli significa custodire un cuore libero, vero, un cuore che si lascia coinvolgere dalle cose veramente grandi”.  “La piazza – ha aggiunto – è il luogo dove si radunano i grandi per scegliere la direzione verso cui una città si deve muovere ma è anche il luogo dove i piccoli si radunano per giocare. Questi i significati da custodire”. L’arcivescovo di Palermo ha lasciato la piazza facendo risuonare nel cuore di grandi e piccoli le parole di don Pino Puglisi: “Se ognuno di noi fa qualcosa, allora si può fare molto”… A dare testimonianza della preziosità dei cammini di liberazione che attraversano il Sud fino a farlo divenire “piazza” di cittadinanza è stato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud: “Crisci ranni mi ha dato l’impressione che qui ci siano grandi visioni ed energie che porteranno nel tempo a una nuova dimensione di welfare”, ha esordito: “la questione centrale del cantiere educativo è il rafforzamento del capitale umano, che è una questione decisiva per lo sviluppo del Sud, perché prepara cittadini responsabili, adulti, integrati, capaci di cultura, curiosità, apertura..”.

 

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